Ora è necessario disporre i risarcimenti per i cittadini coinvolti.
Tra interessi non riconosciuti correttamente e mancati avvisi di prescrizione, l’investimento in buoni fruttiferi postali si sta rivelando “rischioso” per i risparmiatori.
È dei giorni scorsi la notizia della sanzione di 1,4 mln di euro comminata dall’AGCM a Poste Italiane per la scorretta attività di collocamento e di gestione di buoni fruttiferi postali.
Nel dettaglio, Poste ha omesso e fornito informazioni ingannevoli circa la prescrizione dei titoli emessi: la normativa, a tal proposito, prevede che tali buoni si prescrivano trascorsi 10 anni dalla data di scadenza degli stessi, rendendoli di fatto non più esigibili laddove il risparmiatore non si presenti in tempo per l’incasso degli stessi. Peccato che Poste, al momento della sottoscrizione, non forniva correttamente ed in maniera chiara tale informazione, tanto che migliaia di cittadini si sono ritrovati in mano “carta straccia”.
Un comportamento inaccettabile, a maggior ragione dal momento che i risparmiatori coinvolti, e più in generale quelli che effettuano investimenti in buoni fruttiferi, lo fanno perché si aspettano un investimento sicuro e garantito.
Pur non interessando gli stessi buoni fruttiferi oggetto del provvedimento AGCM, analoga circostanza, a danno dei risparmiatori, si è verificata con la sottoscrizione dei buoni fruttiferi serie Q (emessi tra il 1 luglio 1986 e il 31 ottobre 1995), oggetto della class action promossa da Federconsumatori, per i quali non è stato riconosciuto ai possessori il giusto corrispettivo di interessi loro spettante.
Nel caso recentemente sanzionato dall’Antitrust, invece, non essendo a conoscenza dei termini di prescrizione, molti cittadini hanno perso non solo la quota relativa agli interessi maturati, ma anche il capitale investito.
Non è sufficiente multare Poste e obbligarla a cessare le condotte scorrette: è necessario che il Governo intervenga affinché i cittadini coinvolti vengano risarciti almeno delle somme originariamente investite, tali fondi, infatti, sono finiti nelle casse dello Stato.
Per informazioni e assistenza del caso invitiamo i cittadini interessati a rivolgersi agli sportelli di Federconsumatori, presenti in tutto il territorio nazionale.
Per info e tutele potete contattarci allo 0255025313 o scrivere alla mail
sportello@federconsumatori.milano.it