ma nessuna reale risposta dalle case automobilistiche coinvolte. Federconsumatori avvierà ogni iniziativa utile a far valere i diritti dei cittadini interessati.
Sono passate due settimane da quando abbiamo chiesto alle aziende automobilistiche coinvolte dal caso degli airbag difettosi (prodotti dalla società Takata) un incontro urgente per affrontare le numerose criticità e i disagi di cui i cittadini sono vittime. Nel frattempo, siamo stati letteralmente sommersi dalle segnalazioni degli utenti coinvolti, che riguardano ormai numerose case automobilistiche, tra le quali, oltre alle citate Citroën e DS Automobiles, Volkswagen, Nissan, Seat, Skoda e Audi. Sarebbe utile, in tal senso, che il Ministero dei Trasporti pubblichi nell’apposito albo dei richiami tutti i modelli di auto coinvolti; non ci spieghiamo francamente perché non sia stato ancora fatto! Abbiamo inviato oggi formale invito al ministro affinché si provveda alla pubblicazione, nonché invitandolo a farsi promotore delle istanze dei moltissimi consumatori coinvolti nei confronti delle società che hanno attivato le campagne di richiamo, al fine di assicurare ai cittadini la migliore tutela e il ristoro dei disagi e dei danni che stanno subendo.
I cittadini, esasperati dall’attesa e dall’impossibilità di utilizzare la propria auto chiedono a gran voce di ottenere il riconoscimento dei propri diritti, per questo abbiamo chiesto alle società di provvedere, in attesa della sostituzione del pezzo, alla fornitura di un’auto sostitutiva o al rimborso del noleggio di un’automobile.
È del tutto impensabile che i cittadini coinvolti debbano sommare al disagio di non poter utilizzare la propria auto, anche l’onere di procurarsene e pagarne un’altra.
Per questo invitiamo tutti i cittadini coinvolti a rivolgersi alle nostre sedi e, in ogni caso, a conservare tutti gli eventuali giustificativi delle spese sostenute per sopperire al mancato utilizzo della propria automobile: ricevute di taxi, del noleggio auto, del car sharing o dell’abbonamento ai mezzi pubblici.
È necessario ed urgente, inoltre, risolvere la questione relativa alla circolazione dei mezzi coinvolti: se, con la lettera di richiamo, la casa automobilistica invita gli utenti a sospendere immediatamente la guida del veicolo, non può pretendere poi che, a bordo del suddetto veicolo, l’automobilista si rechi presso l’autofficina autorizzata. È una contraddizione lapalissiana, evidente, che suona quasi come una presa in giro per i cittadini coinvolti. Per questo sarebbe doveroso, da parte delle case automobilistiche, il prelievo del veicolo con un carro attrezzi per provvedere al trasporto presso le autofficine autorizzate.
In attesa di risposte da parte delle aziende, che non mancheremo di sollecitare, stiamo studiando ogni iniziativa, anche di carattere legale, utile a tutelare i diritti dei cittadini coinvolti da questa vicenda.