C’erano una volta le compagnie low cost che, come dice il nome, si caratterizzavano per l’applicazione di prezzi più bassi in virtù di servizi meno esclusivi. Soprattutto, queste ultime erano note per praticare dei prezzi più convenienti rispetto alle compagnie di linea.
Si tratta ormai, però, solo di un lontano ricordo: secondo quanto rilevato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori i prezzi delle compagnie low cost sono superiori rispetto a quelli dei voli di linea. I costi sono più cari, mediamente, del +8% sulle tratte nazionali e del +22% sulle tratte internazionali.
Questo significa dover dire addio alle occasioni per volare a basso costo? Non del tutto, ci auguriamo, ma almeno per quest’estate sì. Esistono ancora, infatti, viaggi scontati in determinati periodi o verso destinazioni meno gettonate, ma alla fine dei conti anche questi sono soggetti a rigide condizioni e numerose limitazioni.
Vuoi scegliere il posto a bordo del velivolo? Dovrai spendere almeno 10 euro in più.
Vuoi portare in cabina un bagaglio di dimensioni che ti consentano di contenere almeno un paio di cambi? Anche in questo caso dovrai pagare almeno 20 euro in più, oppure dovrai acquistare il bagaglio delle dimensioni richieste, facendo attenzione perché ogni compagnia ha le sue! Anche in questo caso la spesa non sarà inferiore ai 29,90 euro.
Sempre più dura, quindi, la vita per chi vuole viaggiare senza spendere un patrimonio, pur essendo disponibile a rinunciare a qualche servizio e coccola in più.
Ma come mai la convenienza si è assottigliata tanto fino a sparire? I voli sono diminuiti, ma non la voglia di partire. Se a ciò aggiungiamo il costo elevato dei carburanti, che sicuramente influisce non poco su prezzo dei biglietti ecco la formula per la tempesta perfetta sul fronte dei costi. Questi fattori, però, non sono tali da giustificare gli aumenti a cui i cittadini stanno facendo fronte: specialmente per quanto riguarda il caro carburanti, dal momento che, per esempio, rispetto allo scorso anno il costo di questa voce è in lieve flessione (ancora inadeguata a nostro avviso).
Gli aumenti non risparmiano nemmeno le compagnie di linea. Secondo i dati raccolti dal nostro Osservatorio, il costo medio di un volo, rispetto al 2022, aumenta quest’anno del +26,3%, con picchi del 54% sulle tratte nazionali (Milano-Olbia) e del +52% (Milano-Londra) sulle tratte internazionali prese in esame. Rincari di fronte ai quali il Garante dei Prezzi ha deciso di accendere un faro: convocando le compagnie aeree operanti nel nostro Paese per analizzare le dinamiche dei prezzi dei biglietti. Proprio alla luce di tale incontro, insisteremo affinché siano stroncati i fenomeni speculativi in atto, segnalando contestualmente all’AGCM le irregolarità e le stranezze finora raccolte.